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martedì 25 febbraio 2014

L'amore, la cura e il rispetto del territorio


Carlo ci accoglie nella sala degustazione della sua azienda a Valdobbiadene nel primo pomeriggio di un sabato piovoso di febbraio.
É un uomo riservato di poche parole, non le spreca in chiacchiere inutili e si dimostra subito come amo dire io "sul pezzo". Superato un breve imbarazzo iniziale, incomincia a parlare della sua azienda, fondata del nonno e ripresa dal padre fino ad arrivare a lui che da ormai 20 anni ha le redini di tutto.

É orgoglioso della sua produzione, 5 etichette che parlano di territorio e di un prosecco, il suo, che riflette la composizione e l'esposizione dei suoli e la mano instancabile di suo padre che fa la differenza in questi vigneti scoscesi. Zero solfiti addizionati. La viticoltura eroica é presente anche nella zona del Prosecco in queste colline e si riflette molto nel suo prodotto, attraverso rese basse e quindi concentrazioni di profumi e carattere del vino. Vini eleganti si, ma decisi come lui.

Compagni di viaggio, dall'antipasto al dolce. Armonici. Puliti.

La produzione 2012 si apre con il Puro Fol dosaggio zero, ampio e intenso al naso con una vasta gamma di sentori da fruttati ad ammondorlati passando attraverso gli eterei e i minerali, rimandi a terreni morenici. In bocca é una lama, bollicine persistenti creano un effetto quasi astringente.
Poi il fermo, il Prosecco tradizionale é un vino fermo! Il suo Castella é ricco di sentori con la mineralitá che accompagna sentori floreali e di pera non troppo matura per via dei precursori aromatici del vitigno locale perera che in piccole quantitá fa parte dell'uvaggio di questo vino.
Si passa quindi al Prosecco rifermentato in bottiglia, Carlo é molto orgoglioso del prodotto, ed effettivamente spiazza parecchio con sentori più fragranti e di fiori bianchi e un finale quasi salino. Un bel vino, di carattere, da abbinare a preparazioni di pesce elaborate, finale persistente. Dimostra una bella freschezza, tipica di un vino che ha ancora molto da dire.

Assaggiare questi vini con lui é molto istruttivo, aiuta a capirne la produzione, come avviene attraverso mille ostacoli. Arriviamo quindi al Prosecco Superiore Cartizze dry, il Cru riconosciuto dalla docg del Valdobbiadene Conegliano. Vino ricco, grasso pieno, complesso con note di frutta bianca matura che ritornano anche in bocca con una sensazione dolce che non risulta stucchevole. Siamo di fronte a un dry con un contenuto zuccherino superiore ai vini precedenti ma che dimostra morbidezza e mineralitá che si sposano in un finale unico molto persistente. Un vino che potremmo anche bere a tutto pasto.

Vini che parlano di terra e rese basse, questa é la produzione di Carlo Zucchetto, azienda da visitare!




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